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Citazione

Non Sense (Paolo Conte)

Che soddisfazione
Questo minestrone,
Tutto il circondario saprà
saprà

Come vivo io? Non lo so neanch’io

Ma se me lo dicono
lo so
Che non sarà mai troppo Asburgico
farsi mandare apposta dall’esercito
Una minestra perfida come un’abitudine,
Roba di libidine e di solitudine.

Ma scusa, dimmi, parlo arabo?
Se non mi vuoi capire dillo subito,
Che in un sonno torpido
Mi vorrei nascondere,
Roba di fuligine e di carta-pecora,

Non sense, pensaci tu

L’alta moda è amabile,
Qualche volta affabile,
Siamo andati in cimbali lo so, tu pensa a sorridere

che io penso a vendere,
Roba da cannibali, però:

Ancheggiamo mannequins fanatiche,
Ancheggiamo, si sporgono e poi sbandano,
Come consuetudine e beatitudine,
Forse fuori margine, fiancheggiando un argine

Non posso più, non posso più bearmici,
Posate le posate, adesso allungami
Una domanda singola come una voragine,
Roba da filippiche e forse da dialettiche

Non sense, pensaci tu

Paolo Conte

Alcuni artisti musicali hanno ampiamente fatto uso del nonsenso per ottenere un effetto straniante, umoristico o per nascondere testi altrimenti censurabili, in cui parlare liberamente ad esempio di politica.

nonsense

Il 3/4 del Non Sense vince Sanremo

On The Snow

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La neve oltre a colorare di bianco ha un’importanza fondamentale in un ecosistema.

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Ha infatti la funzionalità di proteggere le piante dal gelo fungendo da “coperta”, quindi anche se esternamente la temperatura precipita la neve agisce da coibente termico, permettendo alle radici e alle piante di mantenere la temperatura intorno agli 0°C consentendo alla vegetazione di proseguire il proprio metabolismo fino alla ripresa vegetativa.

Inoltre ha una funzionalità previdente; nel senso che in primavera, con il suo scioglimento alimenta i fiumi che portano vita in tutti i luoghi che attraversano. Consente soprattutto il mantenimento delle zone aride, delle coltivazioni durante l’estate, ed evita quindi che ci siano black-out per la troppa richiesta energetica.

Ma perché è bianca la neve? dipende dalla sua struttura. Composta come si sa da minuscoli cristalli con caratteristica struttura a sei punte o comunque variabile, la neve acquisisce il colore bianco perché le dimensioni dei cristalli elementari sono di grandezza maggiori della lunghezza d’onda della luce, compresa tra 0,4 micron per il violetto e 0,8 per il rosso; la luce quindi viene diffusa e riflessa con molta efficenza e grazie alla struttura della neve che funge da filtro abbiamo tutti i nostri paesaggi coperti di bianco.
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Polvere d’ ali di farfalla…

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Vi sarà capitato da piccoli di giocare a rincorrere le farfalle nei prati, inseguirle, come in una battaglia, tra un fiore e l’altro con le mani a coppa a formare una trappola improvvisata ed una volta acchiappate trovarsi la polvere tra le mani, che lascia il colore, polvere magica per volare come nella fiaba di Peter Pan; tutto a discapito di questi variopinti insetti che,  perduta la magica brillantina, sembrano barcollare e a stento provano a spiccare il volo  rimanendo sugli steli ad aspettare un po’ di brezza per ripartire…mi sono sempre interrogato sul perché di tale fenomeno, ripensando alle povere farfalle catturate … poi l’altro giorno incuriosito ho trovato…

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La farfalla è un insetto appartenente alla famiglia dei lepidotteri, dal greco : lepio che significa squame e pteron che vuole dire ala. Ossia insetto con le ali ricoperte di squame. Sono squame piccole, tali da sembrare polvere, che ricoprono le fragili nervature dell’ala; paragonabili ai pesi di una bilancia che  permettono alla farfalla di volare; al contrario, se si altera questo particolare equilibrio, per esempio con il semplice tocco della mano, la farfalla non sarà più in grado di volare poiché risulterà modificata la struttura dell’ala stessa (da ictaio.it).

Le squame coloratissime sono lucide (come nei pesci) e consentono al nostro occhio di percepirne gli spettacolari colori, riflessi dalla luce solare. Per quanto riguarda poi la disposizione dei colori è ben noto che, oltre ad essere squisitamente artistica ha anche una funzione di difesa.

E’ interessante pensare che se da bruco è un’ implacabile distruttrice di piante, da insetto perfetto la farfalla è invece, al pari delle api, un utilissimo impollinatore di svariate specie floreali. E’ la metamorfosi che fa la differenza.

Stop al farfallicidio (licenza poetica). Questo è un invito al rispetto degli insetti utili!

“E’ la metamorfosi, la sola possibilità
Ne sono sicuro, muove la natura e la biologia
Di conseguenza anche nella nostra società
Tutto si trasforma, l’ignoranza, l’arte, la democrazia
…sta nella crisalide l’essenza della vera libertà”

La Natura – Baustelle

Mat

Dove si posavano le rondini prima dell’invenzione del telefono?

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Girovagando per Bergamo abbiamo provato il servizio BERGAMO WI-FI il quale non ci è sembrato molto attendibile, infatti, considerando i 3 luoghi in cui siamo stati, il servizio si è presentato positivo; con una discreta navigazione web solo alla biblioteca tiraboschi.

Inoltre è da sapere che il servizio, oltre a non essere molto visibile (quasi neanche un cartello che indica l’isola WI-FI) deve avere un accesso con registrazione,

una volta autenticato l’accesso sul vostro numero di cellulare riceverete un sms che vi fornirà lo user e la password per accedere al servizio.wifi

Nell’era della tecnologia, però vogliamo anche dire che la dipendenza dai dispositivi, come cellulare, tablet, computer sta a lungo andare trascinando chiunque nel suo mondo.

Quel che voglio dire è che è importante essere al passo con i tempi, o meglio, informati su ciò che accade attorno ma quel che è ancora più importante è che le comodità e le tecnologie, non possono e non devono cambiare certe abitudini.
Guardando il web, l’isola WI-FI a quanto pare non crea problemi salutari quindi possiamo dire che il suo utilizzo non crea danno alla salute. (qui il link per maggiori info)

Resta in ogni caso da considerare che il campo delle onde elettromagnetiche WI-FI contribuisce all’inquinamento di settore ma non quanto quello distribuito dal campo televisivo, molto più inquinante; ecco un motivo in più per non divenire dipendenti da questi dispositivi che…non sono altro che macchine.

Poi… non per dire, ma noi che ci lamentiamo veramente di ogni cosa… dal non funziona il mio cellulare!  Va tutto male in Italia!

…riflettiamo un pò…il sorriso e la gioia di quest’ uomo una volta effettuata la sua telefonata penso che sia sufficiente… ecco a voi l’ultima tecnologia, L’ ALBERO DEL KENYA che amplifica il segnale!!

Foto: Filippo Bargnesi

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Consigli sul MIELE!

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Con l’avvicinarsi della stagione dei malanni, mal di gola, raffreddori è necessario fare chiarezza…

Va prima di tutto sottolineato che il MIELE è tale se non presenta l’aggiunta di qualsiasi additivo o ingrediente alimentare.

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Due consigli utili per la lettura delle etichette dei quali nessuno parla:

 Le etichette, all’indicazione della tipologia di miele, devono assolutamente mostrare dicitura MIELE D’ACACIA, DI CASTAGNO, DI MILLEFIORI, ecc … Senza la preposizione DI siamo di fronte ad una frode , per esempio MIELE ACACIA, MIELE CASTAGNO, MIELE MILLEFIORI si tratta di una tipologia di miele che non appartiene necessariamente alla varietà indicata (poiché è come se fosse il nome del prodotto e non del tipo di fioritura).

Altra indicazione: se sull’etichetta notiamo la dicitura: PRODOTTO E CONFEZIONATO DA … abbiamo la garanzia che il venditore sia anche produttore (produttore primario: APICOLTORE), mentre se la scritta riporta PRODOTTO CONFEZIONATO DA … stiamo acquistando miele da un rivenditore che quindi non lo ha prodotto con le proprie mani.

Il MIELE DI MILLEFIORI (denominato anche MIELE MULTIFLORA o POLIFLORA) è ottenuto dall’attività naturale di raccolto delle api su più varietà floreali e NON dalla miscelazione artificiale da parte dell’uomo, in questo caso si parlerà di MISCELA DI MIELI.

Se troviamo mieli con doppia denominazione tipo MIELE DI CASTAGNO E TIGLIO, MIELE DI MELO E DI TARASSACO è possibile solo nel caso in cui le fioriture avvengano naturalmente in contemporanea.

L’indicazione obbligatoria DA CONSUMARSI PREFERIBILMENTE ENTRO intende il termine minimo di conservazione. Il miele NON HA SCADENZA ma perde le proprie caratteristiche con l’invecchiamento. Solitamente il termine minimo di conservazione varia dai 18 ai 24 mesi. Ovviamente per mantenere le caratteristiche organolettiche inalterate è necessario lasciare i vasetti in luogo asciutto, fresco ed al riparo dalla luce.

Molti consumatori credono che il MIELE CRISTALLIZZATO sia stato addizionato con dello zucchero: ERRATO! La cristallizzazione del miele è un processo naturale influenzato da glucosio, fruttosio,  umidità e temperatura (sopra i 25°C e sotto i 5°C è inibita la formazione dei cristalli). Una volta cristallizzato, per riavere il miele liquido, è sufficiente scaldare il vaso a bagnomaria non superando (pena deterioramento organolettico del prodotto) i 40°C. Va comunque specificato che la temperatura  modifica in ogni caso il contenuto enzimatico e l’aromaticità del miele. E’ importante conoscere la predisposizione dei mieli a cristallizzare per valutarne la qualità.

Esistono 4 TIPI DI MIELE MONOFLORA che NON CRISTALLIZZANO (possono cristallizzare solo se veramente vecchi!): sonocristallizzazione-del-miele_png ACACIA, CASTAGNO, MELATA, MELATA D’ABETE. Tutti gli altri mieli restanti cristallizzano con tempistiche differenti in base alla specie botanica d’appartenenza compreso il MIELE DI MILLEFIORI. Pertanto se vi capiterà di acquistare un vasetto d’ACACIA cristallizzato sappiate che tale prodotto o è vecchio (ha più di 3 anni) o non è puro (e quindi dovrebbe costare meno di quanto l’avete pagato: i MONOFLORA sono più costosi in genere di MIELI di MILLEFIORI).

Ultimamente, con le problematiche legate alle fioriture del CASTAGNO, non tutti i mieli di questi raccolti restano liquidi ed in più risulta difficile smielare castagno puro. Il sapore delle sempre più scarse fioriture di castagno spesso copre il sapore del nettare di tiglio raccolto nelle fioriture quasi concomitanti: si ottiene pertanto un miele di tiglio, che cristallizza, ma con il sapore amaro del castagno, chiamato con ironia dagli apicoltori CASTIGLIO. Quindi se comprate castagno cristallizzato/leggermente cristallizzato sappiate che siete difronte a castagno non puro nonostante l’aroma amaro. E’ vero, sotto un altro punto di vista, basta scaldare il prodotto e i cristalli scompaiono: quindi in questo caso ciò che dovrà mettervi in guardia sarà il colore del prodotto. Infatti il CASTAGNO PURO ha il classico COLORE AMBRATO … attenzione a mieli di CASTAGNO troppo scuri che in genere indicano la presenza  di MIELE di MELATA per un ritardo nella raccolta dei melari. Quanto detto è riferito ai patiti di mieli MONOFLORA mentre per gli amanti del MILLEFIORI ogni colore va bene (eccetto questi colori http://www.apitalia.net/it/attualita_scheda.php?id=1218 … curioso vero??)

Lo STRATO DI SCHIUMA BIANCA SUPERFICIALE è formato da particelle di ossigeno formatesi per la centrifugazione durante la smielatura e da micro particelle di cera indicanti una filtrazione grossolana del prodotto. Con un adeguato tempo di permanenza del miele nei maturatori la schiuma tende a sparire. Non è da considerarsi pertanto un difetto.

Evitare l’acquisto di:

MIELE CON SEPARAZIONE DI FASI = miele invasettato con parte liquida sopra e parte solida sotto. Alterazione per umidità, temperatura elevata e quindi invecchiamento precoce.

MIELE FERMENTATO = miele che all’apertura del vasetto  fa il rumore di bottiglia stappata, odora di aceto/vino, presenta piccolissime bollicine distribuite in tutto il vasetto a formare schiuma in superficie (effervescenza), il tappo è rigonfio se la fermentazione è in stato avanzato. Nel caso di miele fermentato è difficile riscontrare il problema senza aprire il vasetto. I mieli fermentati, oltre al sapore “che pizzica” al palato, non nuocciono comunque alla salute anzi possono essere utilizzati nell’industria da pasticceria con la denominazione “miele ad uso industriale” destinato solo alla preparazione di cibi cotti.

NON comporta nessun problema invece il MIELE CON MAREZZATURE o macchie di ritrazione che sono un difetto puramente estetico dovuto all’evaporazione dell’acqua in superficie e il seccarsi delle componenti di glucosio. Appaiono come delle striature o macchie chiare riscontrabili sia in MIELI CRISTALLIZZATI che IN FASE DI CRISTALLIZAZIONE. Tali macchie sono tipiche di mieli  poco manipolati e artigianali.

La maggior parte degli apicoltori professionisti (che vive solo d’apicoltura) pratica l’apicoltura nomade ossia trasloca gli alveari in posti diversi per produrre maggiori quantità della stessa specie floreale o per produrre più tipologie di mieli che, praticando l’apicoltura stanziale, non potrebbe offrire al consumatore. Se siete consumatori attenti al Km zero è bene essere informati sulle specie vegetali endemiche, nel caso della provincia di Bergamo per esempio, le fioriture più comuni che danno mieli mono floreali sono Acacia, Castagno, Tarassaco, Rododendro, Tiglio e Ailanto (specie diffusasi negli ultimi anni). La Melata ottenuta dall’afide Metcalfa pruinosa è in costante diminuzione, da sempre prodotta nella bassa pianura in zone umide. Nel Millefiori (prodotto ovunque) di provincia entrano svariate fioriture meno importanti e consistenti di pianura, collina e monte. Altri mieli invece sono molto vincolati  alle scelte di semina degli agricoltori come per esempio la Colza o l’Erba Medica ormai poco diffuse in bergamasca.

Se siete degli orsi come me invece e non associate il miele a tisane, dolci, ecc…  ossia per dolcificare e basta ma amate gustarlo a cucchiaiate: beh  consiglio l’assaggio di mieli non autoctoni ma di inconfondibile sapore come il miele di TIMO, il miele di MELATA D’ABETE, d’ARANCIO, d’EUCALIPTO oppure il pregiato e costoso miele di CORBEZZOLO.

Mat